

Le Maculopatie
Le maculopatie sono un gruppo di patologie interessanti la parte centrale della retina, detta macula. Questa, in condizioni normali, consente una visione centrale ad alta risoluzione, nitida e dettagliata, tuttavia in presenza di alterazioni patologiche tale capacità viene persa con conseguente riduzione quantitativa e qualitativa della capacità visiva.
Gli individui affetti dalla patologia, infatti, riscontrano notevoli difficoltà in tutte quelle attività che implichino un certo grado di risoluzione visiva quali la lettura, il disegno o il cucito.
Le maculopatie vengono distinte in diverse tipologie in relazione alla diversa causa, di seguito vi elenchiamo le più frequenti.
La retinopatia e l'edema maculare diabetico

La retinopatia diabetica è una patologia grave che interessa circa 6.4 milioni di persone in Europa, configurandosi come la principale causa di cecità in età lavorativa.
Alla base della malattia vi è un meccanismo infiammatorio che, favorito dallo scarso controllo glicemico, determina un danno della parete dei vasi sanguigni provocando la comparsa delle manifestazioni oculari della malattia. Tra i fattori di rischio si elencano: una diagnosi di diabete mellito tipo I da più di 10 anni, una diagnosi di diabete mellito tipo II da più di 5 anni, un' emoglobina glicata > 6.5 mg/dl, l' ipertensione sistemica e l'insufficienza renale.
La principale causa di calo visivo nei pazienti diabetici è l'edema maculare diabetico (EMD), questa è una complicanza che può presentarsi in qualsiasi stadio della retinopatia diabetica, proliferante e non proliferante.
La terapia oculistica è strettamente dipendente dallo stadio della malattia e delle manifestazioni associate, un ruolo cruciale è giocato tuttavia da un adeguato controllo glicemico.
Tra le opzioni terapeutiche si annoverano le punture intravitreali (farmaci anti-VEGF o cortisonici), i laser retinici (argon-laser e laser micropulsato sottosoglia) e la vitrectomia via pars plana.
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Degenerazione maculare senile
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La degenerazione maculare senile (DMLE) è una maculopatia tipica dell'età avanzata, costituisce infatti la principale causa di perdita grave della visione centrale dopo i 55 anni. Si differenzia in una forma non essudativa o "secca" e in una forma essudativa o "umida".
La DMLE secca si caratterizza per la presenza di rimaneggiamento dell'epitelio pigmentato retinico, che può progredire fino a marcata atrofia, ed accumuli di materiale lipo-proteico in forma di depositi denominati drusen, prodotto di scarto del metabolismo cellulare. Tale forma presenta un andamento lentamente progressivo e l'unica "terapia" disponibile è costituita dalla fotoprotezione e dall'integrazione alimentare seconde il regime AREDS2. Nuove prospettive terapeutiche, nel caso di drusen cosidette "soft", vengono fornite dal laser 2RT.
La DMLE umida raggruppa invece le forme essudative, le forme emorragiche e le forme neovascolari, tali forme si caratterizzano per un brusco calo della vista centrale, associato ad una visione ondulata degli oggetti (metamorfopsie). La terapia di tali patologie si basa sulle iniezioni intravitreali a base di farmaci anti-VEGF e/o sulla terapia fotodinamica.
CNV miopica in miopia elevata

Tale forma di maculopatia si osserva tipicamente in pazienti affetti da miopia elevata (in genere superiore alle 6 diottrie), a causa dell’eccessivo allungamento del bulbo oculare, cui consegue uno stiramento ed assottigliamento non solo della retina ma anche della sottostante coroide, tessuto vascolare deputato al nutrimento retinico, che può andare incontro a fenomeni di atrofia.
Poiche sia sclera che la coroide dell’occhio miope elevato sono assottigliate si può verificare un vero e proprio sfiancamento di una parte della parete del bulbo oculare che prende il nome di stafiloma.
Quando le lesioni sopradescritte interessano tutta o parte della regione maculare, si verifica una maculopatia denominata degenerazione maculare miopica.
Le membrane nuovascolari o CNV rappresentano la complicanza più temibile della maculopatia miopica. Similmente a quanto succede per la degenerazione maculare correlata all’età, si assiste allo sviluppo di una membrana fibrovascolare al di sotto dello strato retinico maculare, a partenza dalla coroide, che cresce in modo progressivo e determina un sovvertimento della normale architettura maculare causando un grave calo della vista. Tale membrana neovascolare può sanguinare e accrescendosi distruggere coni e bastoncelli, causando un danno visivo spesso irreversibile.
La terapia si avvale delle iniezioni intravitreli a base di farmaci anti-VEGF e della terapia fotodinamica.
Maculopatie da farmaci

Le maculopatie da farmaci sono una classe di malattie oculari che possono essere causate dall'uso a lungo termine di alcuni farmaci. La macula è la parte centrale della retina, che è responsabile della vista nitida e dettagliata. Le maculopatie da farmaci possono causare una perdita parziale o totale della vista centrale, che può influire negativamente sulla vita quotidiana delle persone colpite.
I farmaci più comunemente associati alle maculopatie includono alcuni tipi di antimalarici, come la clorochina e la idrossiclorochina, utilizzati nel trattamento della artrite reumatoide e della lupus eritematoso sistemico. Altri farmaci che possono causare maculopatie includono tetracicline, chimioterapici e alcuni tipi di antipsicotici.
La diagnosi di una maculopatia da farmaci può essere effettuata tramite un esame oculistico completo, che comprenderà la valutazione della salute della retina e la visualizzazione della macula. Potrebbe anche essere necessario eseguire ulteriori test, come la tomografia ottica coerente o l'esame del campo visivo, per confermare la diagnosi.
La terapia delle maculopatie da farmaci dipende dalla causa sottostante e dalla gravità della condizione. In alcuni casi, la sospensione del farmaco responsabile può migliorare la salute della retina e prevenire ulteriori danni. Tuttavia, in molti casi, i danni alla retina sono irreversibili e non c'è un trattamento che possa ripristinare la vista perduta.
In conclusione, le maculopatie da farmaci sono una classe di malattie oculari che possono essere causate dall'uso a lungo termine di alcuni farmaci. La diagnosi e la terapia delle maculopatie da farmaci sono importanti per prevenire ulteriori danni alla retina e per mantenere la vista. È importante che le persone che utilizzano farmaci a lungo termine siano esaminate regolarmente da un oftalmologo per identificare tempestivamente eventuali problemi e prevenire la perdita della vista.
Maculopatie ereditarie

Nel gruppo delle maculopatie ereditarie rientrano tutte quelle maculopatie, che si osservano nel corso di retinopatie eredodegenerative, quali:
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malattia di Stargardt o distrofia maculare giovanile;
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malattia di Best o distrofia vitelliforme;
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distrofia maculare pseudoinfiammatoria di Sorsby;
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distrofia maculare North Carolina;
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distrofia maculare tipo Butterfly;
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edema maculare cistoide dominante.
Poichè tali forme di maculopatie riconoscono una predisposizione genetiche, è buona prassi sottoporre ad attenta visita oculistica tutti i membri della famiglia di modo tale da individuare, non solo il pattern di trasmissino della patologia, ma anche i soggetti a rischio all'interno della famiglia. Questo è importante ai fini del monitoraggio e della diagnosi precoce di un eventuale maculopatia.​